giovedì 4 marzo 2010

2. La mobilità

La seconda proposta che i Giovani Democratici intendono avanzare in merito alle esigenze riscontrate tra i giovani del territorio, è quella della mobilità.
Questo è un problema legato ovviamente al traffico che attanaglia la rete urbanistica dell'intero territorio comunale, ma è sostanzialmente diversa la soluzione che si vuole proporre. Il problema dei ragazzi infatti, soprattutto quelli più giovani, non è quello di spostarsi con le autovetture, ma quello di avere a disposizione una rete di servizio pubblico frequente ed efficiente. In sostanza non servono più strade e più cemento ma, in linea col concetto di città sostenibile fatto proprio dal candidato e dalla coalizione, un maggiore sfruttamento e riorganizzazione delle strade e del cemento esistenti. Per potersi spostare da un territorio all'altro di Albano Laziale (ovvero dalle periferie al centro e viceversa) come da un quartiere all'altro di Albano centro (tenendo in considerazione i dislivelli naturali che caratterizzano Albano) è impresa assai difficile se si fa affidamento agli autobus e alla linea ferroviaria roma-velletri che collega pavona-cancelliera-cecchina. Proponiamo dunque di intensificare le linee esistenti che ad oggi hanno una scandalosa frequenza oraria anche nei periodi di punta non tenendo sufficientemente conto dell'entrata e dell'uscita di scuola dei ragazzi, che si ferma al primissimo pomeriggio per quanto riguarda il servizio interno di Albano centro e che arriva non più tardi delle 20 per Pavona e Cecchina: ovviamente orari per “scendere”, senza contare la necessità pomeridiana di “salire” ad Albano, tenuto conto anche del movimento del sabato pomeriggio-sera che si crea naturalmente per il Corso Matteotti. Facendo funzionare a pieno regime un dislocamento dei servizi comunali più frequentati dalla popolazione e informatizzando seriamente la comunicazione tra amministrazione e cittadinanza, così da eliminare una quota di traffico, bisogna far sì che il cittadino possa fare affidamento sul trasporto pubblico piuttosto che su quello privato per gli spostamenti intracomunali. Un servizio che nasce come esigenza dei non-patentati (di tutte le età, ma ovviamente stiamo parlando maggiormente di una fascia di età piuttosto giovane) potrebbe diventare col tempo uno dei metodi di risoluzione degli annosi problemi di traffico albanense. Ovviamente non l'unico né tanto meno il principale, ma indubbiamente una risorsa da non sottovalutare se si vuole perseguire l'obbiettivo della città sostenibile che passa per forza di cose per un serio piano di smaltimento del traffico. Una iniziativa insomma che parte dalla fruizione del territorio agevole da parte dei ragazzi, ma che potrebbe delinearsi come policy decisiva anche per un progetto più ampio dell'amministrazione. Un fiore all'occhiello per noi e un esempio per i comuni limitrofi.

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