mercoledì 16 novembre 2011

No a Via Bettino Craxi

I Giovani Democratici di Albano, Pavona e Cecchina, visti gli accorati appelli all’Amministrazione di eliminare dalla topografia cittadina della circoscrizione di Cecchina il nome “via Bettino Craxi” da una ingente parte della popolazione dell'intero Comune, hanno deciso di promuovere una petizione popolare da rivolgere a tutti i cittadini, dopo aver raccolto le firme nelle scuole e tra i proprio militanti, per incentivare ulteriormente l'abrogazione della suddetta intitolazione e dare manforte a chi si è attivato in questa raccolta firme per il ripristino del nome precedentemente, ovvero “Via Inghilterra”, essendo quella zona caratterizzata da vie con nome di Nazioni e non essendo a nostro avviso il nome dell'ex Presidente Craxi spendibile come punto di riferimento politico e culturale tanto da essergli dedicata una via del nostro territorio.

Sperando di lavorare in maniera corretta nella sollecitazione dell'amministrazione per quanto riguarda l'indirizzo politico culturale e di ben interpretare un sentimento degli albanensi giovani e non, invitiamo tutti a partecipare alla raccolta firme che svolgeremo come sempre nei pressi di Piazza Fagilo ad Albano e ovviamente anche nei giovedì prosimi presso il mercato a Cecchina.

al lavoro e alla lotta!

Il Segreatrio dei Giovani Democratici

Marco Lucci

venerdì 4 novembre 2011

Riformare lo Stato


(di Silvio, opposizione e riforme istituzionali) - di marcolucci

Mi tocca sperare che Silvione non cada. Lo sa pure lui ed è per questo che gioca. Mi tocca sperarlo perché se casca adesso, si va a votare con questa legge 'Porcellum' e tutti sappiamo che bene o male ci sarebbe qualche arruffone del PdL in meno e qualche arruffone del Pd in più, ma la sostanza non cambierebbe, perché è il metodo di selezione che è fallato. Siccome però a me mi serve un fottutissimo governo che ci traghetti fuori da una crisi che mi sbrillocca il futuro mio, mi tocca di sperare che il silvione non cada. Anacapito anacaponzio come sto impicciato io! Certo non mi sento nemmeno di dire che questo governo possa essere in grado di fare qualcosa per arginare la grecizzazione verso la quale stiamo slittando. Come disse il segretario, la causa del male non può certo essere la soluzione: potevamo essere semplicemente un paese messo male, ma tuttavia che regge botta, invece siamo proprio un pase ammollo alla merda. Che fare? (come disse Lenin tempo fa). Mi tocca di sperare in un governo tecnico (perché se mi fanno il governo del Presidente -Schifani, in questo caso- mi sembra tuttuncaxxo), di quelli retti da nani, ballerine, trampolieri e ex-post-fascisti-biodegradabili. Mi sono ridotto ad avere fiducia che la situazione la possa cambiare davvero quest'aula sorda e grigia ridotta ad un bivacco di manipoli. Quest'aula qua con maggioranza, come dicevo prima, retta da idv-pd-udc-fli-lega. Grattamose che è meglio. Cmq si, vorrei un governo centroleghista di quelli in cui fai un federalismo cazzutissimo e un bel po' di riforme costituzionali coraggiose (che tanto ai 2/3 nn c'arrivano e poi li aspettiamo al varco col referendum). 
Vorrei tipo uno Stato in cui aboliscano le Province e che tra Parlamento e Consiglio comunale ci siano solo le Regioni/areemetropolitane. Un Parlamento fatto dalla metà delle gente che c'è ora, con una camera sola e con assai meno poteri che invece vanno decentrati: in linea di massima regionalizzati quelli dello Stato e comunalizzati quelli delle province. Io credo che un numero di Regioni ragionevole sia intorno alla venticinquina o poco più e quindi che ogni Regione deve amministrare circa un paio di milioni di abitanti*: delle Regioni abbastanza libere, come se fossero tutte a statuto speciale... Ogni ministro sarebbe a capo del dipartimento di cui fanno parte i vari assessori regionali; trasporti interregionali, sanità, istruzione, ecc. Il presidente/premier (ah si, in questa ottica parliamo di presidenzialismo...) coordina tutto e tutti, fa politica interna ed estera, monitora le attività regionali, insomma poteri di carattere generale: certe cose sono di carattere nazionale e devono essere quantomeno omogenee. Il parlamento lo farei a maggioritario secco secco. Cmq sarebbe un parlamento fatto tipo da 450 senatori, non quello di oggi... mentre i consigli regionali sarebbero legati alla popolazione, con un rappresentante ogni 50mila rappresentati (quindi se una regione fa un paio di milioni di abitanti, in consiglio sono in 40). Questi li farei a collegi da tre poltrone da assegnare a proporsionale, una cosa simil spagnola. Elettorato passivo e attivo è 16 anni al Comune, 18 al Consiglio regionale e 21 al Senato. 
Le riforme a livello fiscale sarebbero poche: legare il più alto stipendio pubblico al più basso, avere una forbice massima; es. se l'operaio della municipalizzata percepisce mille euro tra stipendi, buoni pasto ecc, il presidente non può ricevere più di diecimila euro tra emolumenti, indennizzi e quant'altro! Lo stesso fare per le pensioni: la più alta non deve essere mai più di dieci volte della minima. Le spese cosiddette della politica non possono incidere per più di un tot sulle entrate. 
Poi ho già detto come incrementare le entrate in altra nota: facendole pagare a chi le vuole pagare! legalize-it ... cominciamo a togliere proventi alla mafia sulle droghe e sulla prostituzione, facciamo scaricare a ciascuno tutte le spese e poi lotta all'evasione spietata!
E questo me lo dovrebbero fare sti tipi? Ma sognare non costa nulla e quindi continuo. Nel 2013 poi vai ad elezioni con le nuove riforme fatte, sperando che la gente impari cmq a votare... perché è da lì che parte una vera democrazia, dalla coscienza e dalla capacità di scegliere i propri rappresentanti da parte dell'elettorato. E questa non te la garantisce nessun sistema elettorale, nessuna riforma, nessun taglio di spesa pubblica e di casta.

marcolucci





*In linea di massima: la Val d'Aosta come provincia del Piemonte, di cui la provincia di Torino diventa città metropolitana (che è una "regione" a sé stante); la Liguria che è un po' piccina ingloba le province di MassaCarrara e magari Lucca o Alessandria; l'Emilia separata dalla Romaga e il Grande Salento dalla Puglia; riunire l'Abruzzo al Molise  (+provincia di Rieti) e le Marche all'Umbria; accorpare al Friuli Venezia Giulia le province di Treviso e Belluno e alla Basilicata la provincia di Salerno. La provincia di Napoli diventa Città metropolitana, così come la provincia di Milano; Il resto della Lombardia si divide in altre tre Regioni; Vicenza e Verona si accorpano al Trentino alto Adige; La Sicilia si divide in due regioni; Il Lazio anche si spacca in due: Roma diventa Città metropolitana, il resto fa regione a sé.