mercoledì 29 settembre 2010

La democrazia è morta. L'Italia come la Germania Est!

L'Italia non se n'è accorta ma è diventata pian piano come la Germania Est, o forse la Russia: il Governo ordina al proprio intelligence di indagare sull'avversario politico del momento (Fini). Roba da Putin. Infatti il ministro di Saint Lucia ha dichiarato che in queste settimane l'atollo era pieno di agenti dei servizi segreti italiani, libici e russi. Chissà com'è! Riflettete!


Giovani Democratici staff

martedì 28 settembre 2010

La secessione completata. Dalla Lega. E da Adro.

Si è atteso con ansia che qualche commentatore politico notasse certi particolari. Litrate di inchiostro sulla vicenda vergognosa di Adro e nessuno lo scrive. Lo facciamo noi con i nostri limiti e le nostre potenzialità: Adro non è più Italia. Fa parte di uno Stato che non esiste, la Padania, e nemmeno secondo i geografi perché i supremi esperti hanno accertato che "il territorio considerato volgarmente Padania non esiste nè geograficamente, nè storicamente, nè come usi e costumi. L'Italia anche se ricco di identità culturali forti e da considerarsi uno Stato nazionale costituito in quanti i suoi abitanti si identificano in un'unica bandiera, un'unico inno e in un'unica lingua senza tentennamenti. Anzi la forza di più identità culturali, fa degli Italiani un popolo forte che ha accettato prima di tutti la globalizzazione e le sue prospettive". Ma ad Adro dove il sindaco Lancini è stato messo alla porta con la questione dei simboli leghisti nella scuola elementare, non si affrettato ad ascoltare le volontà della Gelmini (ministro della Repubblica Italiana) e nemmeno quello del Capo dello Stato Napolitano, ma quello di Bossi che fino a prova contraria non è leader di nessuno Stato e seppure fosse costituita una cosiddetta Padania non è detto che sia lui il governante. Lo Stato si è fermato ad Adro. Anzi è svanito!

Giovani Democratici staff

domenica 26 settembre 2010

Regolamento del tesseramento ai Giovani Democratici!

1. Possono iscriversi ai Giovani Democratici tutti i giovani, di età compresa tra i 14 ed i 29 anni, cittadini e cittadine italiani nonché cittadini e cittadine dell’Unione europea residenti ovvero cittadini e cittadine di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno, che si iscrivono all’organizzazione accettando di essere registrate nell’Anagrafe degli iscritti e delle iscritte e siano disposti all’esercizio dei diritti e dei doveri che l’iscrizione comporta.


1.1 Gli iscritti e le iscritte ai Giovani Democratici hanno il diritto di:
a) partecipare all’elezione diretta dei Segretari e delle Assemblee del loro circolo e, ove richiamati con delega, degli altri livelli territoriali;
b) essere consultati sulla scelta delle candidature dei Giovani Democratici a qualsiasi carica istituzionale elettiva;
c) votare nei referendum riservati agli iscritti;
d) partecipare alla formazione della proposta politica dell’organizzazione e alla sua attuazione;
e) avere sedi permanenti di confronto e di elaborazione politica;
f )essere compiutamente informati ai fini di una partecipazione consapevole alla vita interna dell’ organizzazione ;
g) avanzare la propria candidatura per gli organismi dirigenti ai diversi livelli e sottoscrivere le proposte di candidatura per l’elezione diretta;
h) sottoscrivere le proposte di candidatura a ricoprire incarichi istituzionali.

1.2 Gli iscritti e le iscritte ai Giovani Democratici hanno il dovere di:
a) partecipare attivamente alla vita democratica dell’ organizzazione;
b) contribuire al finanziamento dell’ organizzazione versando con regolarità la quota annuale di iscrizione;
c) favorire l’ampliamento delle adesioni all’ organizzazione e della partecipazione ai momenti aperti
a tutti i ragazzi;
d) rispettare la carta di cittadinanza sottoscritta con il partito


2. L’iscrizione è individuale. Al momento dell’iscrizione si autorizza il trattamento dei dati personali secondo quanto previsto dal Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 in materia di protezione dei dati personali.

3. Il costo minimo della tessera è di 5 Euro, di cui 1 Euro destinato all’Organizzazione nazionale dei Giovani Democratici. Eventuali quote aggiuntive decise a livello regionale, non pregiudicano i diritti dell’iscritto.

4. L’ organizzazione promuove ogni anno la campagna di iscrizione assicurando adeguata pubblicità.

5. Ogni persona in possesso dei requisiti di iscrizione normati nell’articolo 1 ha come primo luogo di iscrizione il circolo territoriale di riferimento, a seconda dell’indirizzo di domicilio o residenza.

6. Il primo livello responsabile dell’apertura dei circoli territoriali o d’ambiente è il livello federale. Questo norma l’apertura dei circoli, nel rispetto di regolamenti o procedure di livello superiore.

7. Presso ogni coordinamento provinciale/territoriale e regionale è responsabilità del segretario e del suo gruppo dirigente (oppure organismi di Garanzia territoriali, ove esplicitamente previsto dall’Unione regionale) garantire l’applicazione del presente regolamento e la corretta costituzione dell’anagrafe degli iscritti.

8. L’iscrizione avviene mediante la sottoscrizione e il ritiro della tessera. Responsabile è il coordinatore del circolo, e l’iscirizione avverrà o nella sede stessa del circolo, o in iniziative di adesione all’organizzazione.

9. Unicamente in caso di comprovata impossibilità nel ritiro della tessera presso il circolo, il ritiro della tessera può avvenire presso il coordinamento provinciale/territoriale, che immediatamente informerà il Circolo dell’avvenuta iscrizione.

10. Ai fini dei calcoli congressuali dei Giovani Democratici, il numero di tessere, per ogni Unione Regionale, è al massimo pari all’1% dei voti al PD (nella regione medesima) alla camera del 2008, l’1,5% nelle regioni con meno di 500.000 elettori.

11. Il Segretario di ogni coordinamento provinciale/territoriale è il responsabile della stesura finale dell’ anagrafe degli iscritti. I livelli provinciali/territoriali acquisiscono mensilmente l’elenco aggiornato degli iscritti di ogni circolo e, al termine di ogni anno, lo trasmettono al livello regionale, che a sua volta farà lo stesso verso il livello Nazionale. In caso di convocazione del congresso nazionale, regionale o di altro livello, si redige l’elenco degli iscritti aventi diritto al voto secondo le norme dei regolamenti per la celebrazione dei congressi suddetti.

12. Il Segretario Nazionale è il responsabile della stesura finale dell’anagrafe degli iscritti. Per la formazione di questa si procede alla verifica delle anagrafi regionali. Ai fini del calcolo della platea congressuale nazionale faranno parte soltanto gli iscritti che nell’anagrafe sono stati inseriti con i seguenti minimi requisiti: Nome, Cognome, data e luogo di nascita, indirizzo di domicilio o residenza, numero di telefono, mail. La consegna delle anagrafi regionali deve avvenire contestualmente al versamento delle quote regionali destinate all’organizzazione nazionale previste nell’articolo 3.

13. In caso di accertati elementi di irregolarità, incompletezza o anomalie dell’anagrafe, l’organizzazione disporrà una verifica, e, laddove lo si riterrà necessario, segnalerà il problema alla Commissione di Garanzia Nazionale dei Giovani Democratici.

14. Non è consentito il rilascio della tessera a persone che siano iscritte ad altri partiti politici o aderiscano a gruppi di altre formazioni politiche all’interno di organi istituzionali elettivi.

16. L’iscrizione ai GD implica la contestuale adesione al PD, salvo esplicita volontà contraria dell’iscritto. L’iscrizione al Partito, come riportato al comma 2, articolo 2 dello Statuto nazionale del PD, si sostanzia mediante sottoscrizione del Manifesto dei Valori, dello Statuto e del Codice etico.

17. I rapporti con il PD sono disciplinati dalla carta di cittadinanza e dallo Statuto del PD.

mercoledì 8 settembre 2010

La scuola italiana è fallita!

Tra pochi giorni si tornerà tra i banchi di scuola, ma sarà come rientrare in una piramide: vecchia di mille anni senza cambiamenti, anzi solo peggiorata. E' questa la fotografia fatta dall'OCSE riguardo al nostro sistema di istruzione, considerato vecchio, passato dai tempi e senza una vera autonomia fondamentale nel settore dell'Educazione. Secondo il bollettino del supremo organo di valutazione, i nostri studenti vanno troppe ore a scuola, ma non riescono ad assimilare quanto dovrebbero visti i debiti a settembre e il numero di bocciati. Infatti sottolinea l'OCSE che il sistema italiano basato sulla mattina- scuola e il pomeriggio- studio non garantisce più una qualità perché crea solo dispersione. E poi la mancata autonomia scolastica, ridicola in alcuni campi come ad esempio quello dell'inizio o la fine dell'anno scolastico, ma nullo in tema di contrattazione di stipendi e autonomia finanziaria e di gara a livello internazionale. La visione dell'OCSE è eccellente perché ha posto come la nostra scuola sia vecchia e fallita perché non dà istruzione agli studenti ma solo ore di massacro al cervello: specie nei licei che come voleva Aristotele dovevano essere delle palestre della mente, mentre in Italia sono palestre di memoria e di competizione!

Giovani Democratici staff

sabato 4 settembre 2010

Massima condanna al gesto e solidarietà al ragazzo!

I Giovani Democratici di Albano, Pavona e Cecchina in toto condannano con modo e maniera il gesto vile accaduto a Rimini ed esprime la massima solidarietà alla vittima sperando che le autorità competenti possano fare luce al più presto sulla vicenda e che si vada avanti così con le denunce!


Giovani Democratici di Albano, Pavona e Cecchina

giovedì 2 settembre 2010

I fischi a Dell'Utri

Si è respirata dopo i fischi a Dell'Utri un'aria strana, specie nella sinistra: che finalmente sia saltando il tappo e la gente si sta accorgendo di cosa stia succedendo. Non è affatto così: i fischi a Dell'Utri sono la conseguenza che quando c'è un'informazione corretta, spiccia, difficile da coprire come il reato di associazione esterna in campo mafioso gli Italiani si ribellano eccome. Ma non facciamoci troppe speranze ancora.

Giovani Democratici staff

P(ierlu)igi Battista, il Corriere della Sera e Dell'Utri

Pochi giorni fa P(ierlu)igi Battista, editorialista e vicedirettore del Corriere della Sera ha tentato di bacchettare coloro i quali avevano osato contestare il sen. Marcello Dell'Utri, bracciodestro di Silvio Berlusconi ed ideatore-fondatore di Forza Italia, durante un incontro a Como per illustrare i finti diari di Mussolini. Il Battista si è inoltrato in frasi del tipo che bisognava ascoltare tutti, non è giusto fischiare, ecc. Neanche una parola del Pigi sulla condanna definitiva nei fatti, incassata in Appello a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Due domande a Battista:
1) Perché non sia giusto fischiare uno condannato nel fatto per mafia? (ed infatti i manifestanti gli gridavano "Mafioso")
2) in democrazia non esiste anche il diritto a contestare? La piazza non è la tv o i tg...



Falsità sulle elezioni dirette dei nostri rappresentanti!

In questi giorni in cui la maggioranza abusiva di Governo sta frantumandosi in molti quotidiani e riviste si discute sulla questione quale carica dello Stato sia effettivamente eletta dai cittadini. La discussione l'ha intrarpresa per primo Silvio Berlusconi e i sodali cronisti e finti commentatori l'hanno strombazzata in modo sperticato: secondo il "Premier" sarebbe ovviamente lui ad essere eletto direttamente dai cittadini, anche secondo il Corriere e i giornali di famiglia Il Giornale e Libero (anzi Abusivo). Innanzitutto dobbiamo sottilineare che in Italia non esistono cariche elettive a differenza della Francia e degli USA perché noi "eleggiamo" il Parlamento a cui poi sono demandati alcuni compiti tra i quali quelli di votare, cambiare o cestinare leggi, dirimere situazioni a cui il Governo non riesca a prendere una decisione e poi eleggere assieme a degli inviati regionali il Presidente della Repubblica. Quest'ultimo per legge COSTITUZIONALE nomina il Presidente del Consiglio, il quale redige una lista di probabili ministri che vengono investiti dalla carica solo dal Capo dello Stato. E successivamente deve chiedere la fiducia alle Camere. Tutto questo discorso per spiegare che effettivamente in Italia non esistono cariche elettive e che gli unici ad essere eletti sono i parlamentari (oggi non possibile con il Porcellum di Calderoli) investiti di queste funzioni. Ma se proprio vogliamo trovare il cosiddetto pelo nell'uovo, il più democraticamente eletto sarebbe il Presidente della Repubblica in quanto eletto indirettamente dai cittadini mediante il Parlamento. Il Capo del Governo e il Governo medesimo sarebbero solo dei tecnici a cui il Parlamento pone la fiducia nel dirigere il Paese.


Giovani Democratici staff